Attachi di panico

Cosa sono e cosa si può fare.

L’attacco di panico si può manifestare:

  • In maniera inaspettata .
  • In situazioni in cui vi è un elemento evidene che scatena un forte disagio.

Gli attacchi di panico si possono presentare anche nei bambini ma risultano relativamente rari fino all’età della pubertà. I tassi di prevalenza di tale disturbo diminuiscono negli individui più anziani.

La maggior parte delle persone che hanno avuto esperienza di attacchi di panico riferiscono di aver vissuto eventi stressanti (malattie, lutti, esperienze negative con sostanze illecite, ecc.) nei mesi precedenti il primo attacco di panico.

Come si manifesta?

L’attacco di panico si caratterizza per la presenza improvvisa di paura o disagio intenso. In pochi minuti si verificano 4 o più dei seguenti sintomi (DSM-5):

  • palpitazione o tachicardia

  • sudorazione

  • tremori fini o grandi scosse

  • dispnea o sensazione di soffocamento

  • dispnea o sensazione di soffocamento

  • sensazione di asfissia

  • dolore o fastidio al petto

  • nausea o disturbi addominali

  • sensazione di vertigine, di instabilità, di “testa leggera” o di svenimento

  • brividi o vampate di calore

  • parestesie (sensazione di torpore o formicolio)

  • derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (essere distaccati da se stessi)

  • paura di perdere il controllo o di impazzire

  • paura di morire

Cosa si può fare?

Un percorso di psicoterapia cognitiva. La ricerca scientifica ha dimostrato, infatti, che la psicoterapia cognitiva risulta quella maggiormente efficace nel più breve tempo possibile. Si tratta di una psicoterapia in cui la persona, insieme al terapeuta, lavora in maniera attiva per modificare, nell’esperienza, pensieri e comportamenti disfunzionali all’origine degli degli attacchi di panico.

L’origine del mito: da Pan al “timor panico”

La mitologia greca racconta che dall’amore di Zeus e della ninfa Penelope nacque il dio Pan. Il suo aspetto era talmente brutto ed animalesco che, subito dopo la nascita, Penelope lo abbandonò al suo destino. Pan aveva infatti il corpo ricoperto di peli, sulla fronte due corna e, al posto dei piedi,  due zoccoli simili a quelli di un cavallo.
Zeus lo portò con sé nell’Olimpo al cospetto degli altri dei, dove Pan fu accolto con benevolenza. Pan, nonostante il suo aspetto, aveva un carattere allegro e gioviale e divenne presto uno dei compagni prediletti di Dionisio.
Un giorno Pan si innamorò di Siringa (figlia della divinità fluviale Poseidone). La fanciulla però aveva talmente tanta paura di lui che pregò il padre di mutare il suo l’aspetto per non farla riconoscere da Pan.
Poseidone la trasformò quindi in una canna adagiata in uno specchio d’acqua. Pan cercò di distinguere la fanciulla tra le tante canne senza riuscirci. Decise, quindi, di tagliarle in tanti pezzi di lunghezza diversa e li legò assieme con dello spago. Fabbricò così uno strumento musicale che prese il nome di ‘siringa’ e che ai posteri è anche noto come ‘flauto di pan’.
Pan decise successivamente di vagare tra i boschi spaventando i viandanti che li attraversavano. Da quel momento si attribuirono a lui i rumori che avevano un origine incomprensibile e che si sentivano durante la notte. Dalla paura che esso causava deriva il cosiddetto “timor panico”.
Con l’avvento del cristianesimo Pan divenne Satana. Considerando il sesso come causa di ogni sventura, risultava necessario, per i religiosi, demonizzare questo dio perché servisse da monito agli uomini.

Prenota un appuntamento